Non Pagheremo La Vostra Crisi (III)

Posted: Maggio 6th, 2011 | Author: | Filed under: General | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Non Pagheremo La Vostra Crisi (III)

Oggi, 6 maggio 2011, dopo un autunno segnato da importanti mobilitazioni che hanno attraversato il mondo del lavoro, dell’università e della scuola è stato indetto lo sciopero generale della CGIL. Un appuntamento però che, a nostro avviso, è arrivato troppo tardi, depotenziando la carica conflittuale esplosa il 14 dicembre, piegandone finalità e intenti ad interessi di tipo elettorale . Esplosioni di conflittualità radicale sono presto arrivate in punti ciechi , senza conoscere soluzione di continuità . L’ambito lavorativo non fa eccezione e senza dubbio qui nella moderazione del dissenso i sindacati confederali svolgono un ruolo cruciale . Lo sciopero di oggi per es. , parlando di tutto, affronta con superficialità l’aspetto che riteniamo essere il vero nodo cruciale degli ultimi anni: la precarietà . Noi riteniamo che al momento , senza che si valorizzi la precarietà come tema di dissenso , sia difficile costituire un fronte conflittuale compatto e deciso .

Dopo più di 15 anni dall’entrata in vigore delle norme che hanno introdotto i primi contratti di lavoro “atipici”, non possiamo più continuare a considerare la precarietà come una semplice questione riguardante la scadenza posta sul proprio contratto di lavoro, interessante la sola fascia giovanile dei lavoratori. La  precarietà, ancor più in questi anni di crisi, ha confermato di essere un fenomeno strutturale che dal lavoro si estende nella sfera sociale ed esistenziale delle persone, toccando anche coloro che apparentemente sono considerati “garantiti”.

Il modello proposto da Marchionne non è altro che l’esemplificazione di quanto appena detto: dopo che le generazioni più giovani sono state interamente sacrificate sull’altare della precarietà, adesso se ne estendono le caratteristiche a tutto il mondo del lavoro. Per questo lo sciopero di oggi non ci basta, perché non riesce ad intaccare con forza la questione precaria.

Ed è per questo che, invece, avvertiamo con sempre maggiore urgenza la necessità dello sciopero precario, guardando oltre i confini dell’apparente contraddittorietà che la condizione precaria c’impone. Uscendo dalle regole attraverso le quali manifestare il proprio dissenso, allargando le nostre rivendicazioni a tutti gli aspetti che oggi ci sono negati, come ad esempio il diritto all’abitare.

Non possiamo più rimanere stretti entro la morsa degli sfratti per morosità o a prolungare sconfinatamente la propria adolescenza alloggiando con genitori e nonni  per tempi lunghissimi . Con questi intenti reclamiamo, pertanto, l’utilizzo a scopo abitativo delle caserme Bagna e Dal Fante, nelle quali realizzare alloggi popolari accessibili anche ai precari (oggi esclusi dai punteggi dei bandi dell’edilizia residenziale pubblica).

Ecco allora che la formula “sciopero precario” si carica di un senso più ampio , assumendo forme più estese, divenendo riappropriazione diretta di aspettative e bisogni altrimenti preclusi. Sciopero precario non vuole significare uno sciopero di soli precari , ma essere un momento visibile in cui mettere al centro la precarietà . Un percorso, non un singolo appuntamento.

La cospirazione è la nostra arma, lo sciopero precario il nostro sentiero…


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