Non Pagheremo La Vostra Crisi!!

Posted: Maggio 6th, 2011 | Author: | Filed under: General | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su Non Pagheremo La Vostra Crisi!!

Nella giornata del 6 maggio , in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil , Livorno si è mossa non solo sfilando nella passerella del centro cittadino , ma anche ponendo all’attenzione della cittadinanza problemi REALI  relativi a diritti negati  : precarietà , insolvenza ed emergenza   abitativa .

Se la precarietà è condizione diffusa e generalizzata , l’insolvenza è conseguenza dell’inadeguatezza  dei redditi e dell’assenza di un sistema di Welfare , così come la questione abitativa nelle sue risoluzioni trascura i soggetti che ne necessitano maggiormente,come appunto sono  i/le precari/e.

Per questo , nella giornata del 6 maggio , oltre all’indizione di uno sciopero debole e strumentale , altri soggetti sociali hanno deciso di scendere in strada nel tentativo di lanciare parole d’ordine di maggiore efficacia e concretezza .

http://wakeup.noblogs.org/post/2011/05/06/non-pagheremo-la-vostra-crisi-i/

http://wakeup.noblogs.org/post/2011/05/06/non-pagheremo-la-vostra-crisi-ii/

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Non Pagheremo La Vostra Crisi (III)

Posted: Maggio 6th, 2011 | Author: | Filed under: General | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su Non Pagheremo La Vostra Crisi (III)

Oggi, 6 maggio 2011, dopo un autunno segnato da importanti mobilitazioni che hanno attraversato il mondo del lavoro, dell’università e della scuola è stato indetto lo sciopero generale della CGIL. Un appuntamento però che, a nostro avviso, è arrivato troppo tardi, depotenziando la carica conflittuale esplosa il 14 dicembre, piegandone finalità e intenti ad interessi di tipo elettorale . Esplosioni di conflittualità radicale sono presto arrivate in punti ciechi , senza conoscere soluzione di continuità . L’ambito lavorativo non fa eccezione e senza dubbio qui nella moderazione del dissenso i sindacati confederali svolgono un ruolo cruciale . Lo sciopero di oggi per es. , parlando di tutto, affronta con superficialità l’aspetto che riteniamo essere il vero nodo cruciale degli ultimi anni: la precarietà . Noi riteniamo che al momento , senza che si valorizzi la precarietà come tema di dissenso , sia difficile costituire un fronte conflittuale compatto e deciso .

Dopo più di 15 anni dall’entrata in vigore delle norme che hanno introdotto i primi contratti di lavoro “atipici”, non possiamo più continuare a considerare la precarietà come una semplice questione riguardante la scadenza posta sul proprio contratto di lavoro, interessante la sola fascia giovanile dei lavoratori. La  precarietà, ancor più in questi anni di crisi, ha confermato di essere un fenomeno strutturale che dal lavoro si estende nella sfera sociale ed esistenziale delle persone, toccando anche coloro che apparentemente sono considerati “garantiti”.

Il modello proposto da Marchionne non è altro che l’esemplificazione di quanto appena detto: dopo che le generazioni più giovani sono state interamente sacrificate sull’altare della precarietà, adesso se ne estendono le caratteristiche a tutto il mondo del lavoro. Per questo lo sciopero di oggi non ci basta, perché non riesce ad intaccare con forza la questione precaria.

Ed è per questo che, invece, avvertiamo con sempre maggiore urgenza la necessità dello sciopero precario, guardando oltre i confini dell’apparente contraddittorietà che la condizione precaria c’impone. Uscendo dalle regole attraverso le quali manifestare il proprio dissenso, allargando le nostre rivendicazioni a tutti gli aspetti che oggi ci sono negati, come ad esempio il diritto all’abitare.

Non possiamo più rimanere stretti entro la morsa degli sfratti per morosità o a prolungare sconfinatamente la propria adolescenza alloggiando con genitori e nonni  per tempi lunghissimi . Con questi intenti reclamiamo, pertanto, l’utilizzo a scopo abitativo delle caserme Bagna e Dal Fante, nelle quali realizzare alloggi popolari accessibili anche ai precari (oggi esclusi dai punteggi dei bandi dell’edilizia residenziale pubblica).

Ecco allora che la formula “sciopero precario” si carica di un senso più ampio , assumendo forme più estese, divenendo riappropriazione diretta di aspettative e bisogni altrimenti preclusi. Sciopero precario non vuole significare uno sciopero di soli precari , ma essere un momento visibile in cui mettere al centro la precarietà . Un percorso, non un singolo appuntamento.

La cospirazione è la nostra arma, lo sciopero precario il nostro sentiero…


Non Pagheremo La Vostra Crisi (II)

Posted: Maggio 6th, 2011 | Author: | Filed under: General | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Non Pagheremo La Vostra Crisi (II)

Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati da una crisi devastante. E’ la crisi di un intero sistema economico e di un modello sociale finalizzato alla ricchezza di poch* a costo della miseria di tant*. Ma questa crisi viene utilizzata dai padroni e dalla logica delle imprese per arricchirsi ancora di più e per cancellare le residue conquiste del mondo del lavoro, prima fra tutti il contratto nazionale, quello strumento che fino a qualche anno fa unificava nei diritti e nelle retribuzioni i lavoratori del Sud e quelli del Nord, quelli delle grandi e quelli delle piccole aziende.

Da parecchi anni a questa parte, grazie a tutti i governi di destra e di centrosinistra succedutisi alla guida del paese, un numero crescente di lavoratrici e di lavoratori sono stati già espulsi dal sistema dei contratti nazionali, attraverso una progressiva e dilagante introduzione di precarietà nel mondo del lavoro che dai posti di lavoro è straripata in tutta la società.

Le mille vertenze contro i licenziamenti e le chiusure aziendali, per la difesa del salario e per un accesso e continuità di reddito devono trovare dei linguaggi comuni e devono tentare una saldatura con le lotte contro i tagli, per la sopravvivenza della Scuola e dell’Università per tutt*, per lo sviluppo di Scienza e Ricerca autonomamente dalle logiche aziendalistiche, per la salvaguardia dei territori dalle devastazioni ambientali, per il diritto a una abitazione accessibile.

Voci differenti che si devono sentire unite nella lotta per il futuro . Un’opposizione corale per costruire un segnale forte di autonomia di interessi rispetto alle logiche del profitto, di vera opposizione sociale alla crisi e alle politiche di austerity che ci vengono imposte.

Le lavoratrici e i lavoratori autoconvocati ritengono oggi centrale affrontare il nodo cruciale della precarietà mettendo in comunicazione nel conflitto i lavoratori flessibili e la generazione precaria.

C’è bisogno di uno sciopero generale per unificare le lotte e rispondere all’aggressione padronale e governativa.

Qualsiasi sciopero che si voglia veramente generale e incisivo rischia di essere sconfitto in partenza se non sarà generalizzato, cioè se non riuscirà a coinvolgere e a rendere protagonist* anche i milioni di precari/e che costituiscono una parte fondamentale del mondo del lavoro. Lo sciopero nei luoghi di lavoro e lo sciopero precario sono due facce della stessa medaglia che possono dialogare nel blocco della produzione e della circolazione in una grande giornata di lotta e di resistenza sociale. L’azione comune di chi ogni giorno produce la ricchezza ed è costretto nel ricatto del lavoro senza diritti e garanzie come condizione da sempre tipica (e non certo “atipica”) di questo modello economico-sociale.

Per questo ribadiamo con forza la necessità di costruire coordinamenti locali e\o rafforzare e sviluppare quelli già esistenti, che possano sviluppare il conflitto di classe in tutto il paese per contribuire alla costruzione di un vero sciopero generale e generalizzato unitario e dal basso,

 

  • Blocco dei licenziamenti, delle chiusure, delle fabbriche, delle esternalizzazioni, dei tagli all’istruzione, alla ricerca e alla spesa sociale;
  • Lotta all’aumento dei ritmi e alla produttività;
  • Contro le speculazioni edilizie e finanziarie, principali cause di chiusure e delocalizzazioni;
  • Per la distribuzione del lavoro che c’è “lavorare meno lavorare tutti” a parità di salario e per l’accesso e la continuità del reddito;
  • Per la stabilizzazione di tutti i precari|e e gli atipici, cancellazione delle leggi sulla precarietà;
  • No all’eliminazione del CCNL e alla ristrutturazione dei diritti di tutto il mondo del lavoro;
  • Per una effettiva reale e diretta rappresentanza sindacale dei lavoratori in ogni luogo di lavoro, tutti eleggibili tutti elettori;
  • Contro la Bossi-Fini, per l’estensione dei diritti ai lavoratori migranti;
  • Ritiro del collegato al lavoro e della Riforma Gelmini;
  • Contro lo statuto dei lavori, per la difesa dello statuto dei Lavoratori.

Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e


Non Pagheremo La Vostra Crisi! (I)

Posted: Maggio 6th, 2011 | Author: | Filed under: General | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su Non Pagheremo La Vostra Crisi! (I)

Questa mattina alle 8:30 come Centro Politico 1921 ci siamo recati in Via Indipendenza presso la GERIT, dove abbiamo distribuito volantini e appeso lo striscione per protestare contro il fatto che questa crisi salva le banche mentre lascia le famiglie senza la possibilità di avere il diritto all’insolvenza e la dilatazione del debito con l’erario.

Non pagheremo la vostra crisi!

Il diritto all’insolvenza come primo passo per una riappropriazione di reddito.

Livorno è attraversata da una profonda crisi economica senza precedenti.
Il tasso di disoccupazione giovanile è il più alto del centro nord Italia ( 37 %)
Miagliaia di lavoratori e lavoratrici hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione.
Ma siamo proprio sicuri che questa crisi abbia interessato tutti?
I profitti dei grandi imprenditori e delle banche, le rendite immobiliari e le speculazioni continuano ad aumentare.
A livorno l’asse di potere PD-Cgil e confindustria tutelano come sempre solo gli interessi degli imprenditori a scapito di chi lavora.
Lo stato Italiano ha finanziato con manovre da miliardi di euro le banche in crisi la finanza globale è subito riuscita a tornare ai livelli precdenti al 2008.

Questo vuol dire una cosa sola. La crisi la stanno pagando solo i lavoratori e le lavoratrici.
Siamo noi che tutti i giorni dobbiamo far fronte al pagamento del mutuo o dell’affitto, delle spese quotidiane, dei prestiti con alti tassi di interesse, è normale che in questa situazione l’indebitamento aumeta a dismisura.
Lo stesso non si può dire per le banche, per i bonus dei dirigenti comunali e per le grandi imprese.
Come centro politico 1921 partecipiamo alla campagna “Non pagheremo la vostra crisi” durante la giornata dello sciopero generale del 6 Maggio.
Pretendiamo che le insolvenze accumulate  negli ultimi anni , da chi è in difficoltà, vengano cancellate immediatamente. i miliardi di euro dello stato (cioè nostri) che sono stati regalati alle banche e alla finanza devono tornare ai lavoratori.

Centro Politico 1921